Pasta e sostenibilità: ecco come salvaguardare il pianeta con un piatto di pasta

La pasta è un cibo sostenibile – Uno degli alimenti più presenti nelle tavole degli italiani fa anche bene al pianeta. Un ottimo motivo per continuare a consumarne con piacere. Negli ultimi anni l’impatto ambientale della pasta, dalla produzione alla trasformazione fino al consumo, è drasticamente diminuito. Dal 2008, infatti, i consumi idrici hanno subito un calo del 20% circa, i rifiuti recuperati sono circa il 95% del totale e l’emissione di anidride carbonica corrispondente (CO2) è diminuita del 21% circa. Con il risultato che un mq globale (vale a dire la misura dell’area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate durante la produzione) per porzione di pasta e la sua impronta ecologica è minima, appena 150 grammi di CO2 equivalente.

Una filiera che rispetta il pianeta – La filiera della pasta è sempre più eco-friendly: le tradizionali tecniche di produzione utilizzate dalle aziende agricole hanno oggi un limitato impatto ambientale e un’ottima resa qualitativa. La coltivazione del frumento incide in modo marginale sul totale delle emissioni di anidride carbonica, solo per il 37%. Discorso identico per l’imballaggio, (6% di CO2) che è costituito da materiali immediatamente riciclabili come il cartoncino o il classico film plastico. Anche durante la realizzazione del packaging le conseguenze sull’ambiente sono ridotte: la trasformazione industriale, compresa anche la molitura, si attesta al di sotto del 15% delle emissioni di CO2. Anche la distribuzione si ritaglia una quota minima (4%) dell’impronta carbonica del pacco di pasta.

Sostenibilità, metodi di cottura alternativi –  Secondo una ricerca DOXA-Unione Italiana Food, già dal 2020 1 italiano su 3 (32%) ha iniziato a sperimentare nuovi metodi di cottura della pasta per valorizzare gusto, risparmio e sostenibilità ambientale. In effetti per cucinare un’ottima pasta al dente ci sono anche modi meno convenzionali: si tratta di nuovi modi ecosostenibili per cuocere la pasta al dente, consentendo a ogni famiglia di consumare 80-100 litri di acqua in meno all’anno. Ad esempio utilizzando la pentola a pressione in cui gli ingredienti vanno messi tutti in pentola, con 100 millilitri d’acqua – invece del litro canonico – per 100 grammi di pasta. Da inizio cottura, fischio o non fischio, vanno contati 11 minuti circa. Con questa tecnica si risparmiano detersivi, gas ed energia (si usa una padella invece di due) e acqua. Oppure la cottura passiva, che grazie al fuoco sotto la pentola (con il coperchio) di acqua acceso solo per i primi 2-4 minuti, permette di risparmiare gas ed energia elettrica. Infine il metodo della cottura espressa, perfetta per tutti i giorni e per le occasioni speciali, che prevede cottura in acqua bollente per l’80% del tempo previsto e il completamento per gli ultimi 2 minuti in padella insieme al suo condimento. Il risultato: una mantecatura perfetta, una coccola quotidiana, un classico gourmet.