Remise en forme con la pasta: i consigli del nutrizionista

A chef in gloves and a white uniform is using tweezers to decorate a gourmet dish of pasta in tomato sauce with cherry tomatoes,plating food

Ci siamo appena lasciati alle spalle le feste natalizie e le tavolate imbandite e ci sentiamo un po’ appesantiti: questo è il momento di rimettersi in forma con un regime alimentare controllato, ma non per questo proibitivo. Eccovi qualche suggerimento su come rimettersi in forma e ripartire con la giusta forma, senza rinunciare a gusto e benessere.

La dieta della pasta

“Per evitare di impattare eccessivamente sulla glicemia e sull’insulina non si devono abolire i carboidrati ma si deve imparare ad assumerli – ricorda il prof. Luca Piretta, medico-chirurgo, specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, specialista in Scienza della Nutrizione umana presso il Dipartimento di Scienze Cliniche dell’Università “La Sapienza” di RomaSoltanto mangiando con gusto e piacere si può prospettare un piano di  educazione alimentare che duri tutta la vita, e di certo rinunciare a pasta, pane e pizza è l’ultimo dei desideri degli italiani, come ci dicono le statistiche”.

La vera dieta, allora, si fa anche con la pasta. Meglio se al dente: più il tempo di cottura viene prolungato e maggiore è l’indice glicemico. La pasta al dente risulta più digeribile in quanto la rete di glutine trattiene al proprio interno i granuli di amido, rendendolo assimilabile in modo graduale, a beneficio dell’indice glicemico appunto.

Gusto a basso impatto calorico: l’alternativa integrale

La pasta integrale contiene più carboidrati complessi e fino a 5 volte più fibre della pasta tradizionale. La fibra, essendo più voluminosa, dà un maggior senso di sazietà e, inoltre, rallenta l’assorbimento dei carboidrati, aiutando a prevenire l’accumulo di adipe, stipsi, colesterolo e fame nervosa. Dai valori nutrizionali è facile intuire che questo tipo di pasta ha proprietà da cui derivano molti benefici per il nostro organismo. Per esempio è ricca di antiossidanti e dunque aiuta a prevenire l’invecchiamento delle cellule, è naturalmente fonte di sali minerali, in prevalenza magnesio, ferro e potassio. Si caratterizza per una massiccia presenza di vitamine del gruppo B, in particolare la Niacina, e del gruppo E. La Niacina, vitamina B3 o PP, contribuisce al metabolismo di grassi, carboidrati e proteine; in particolare è d’aiuto al sistema nervoso e, insieme alle altre vitamine del gruppo B, contribuisce a mantenere in buona salute il sistema immunitario.

La salsa light

Se preparata in modo corretto, e all’interno di una dieta bilanciata, la pasta può essere mangiata anche tutti i giorni. Basterà fare attenzione al condimento: un sugo pronto ricco di grassi e zuccheri, può farci sentire meno sazi, in quanto innalza la glicemia e il livello di zuccheri nel sangue, e portarci a mangiare di più dopo il piatto di pasta.

Come mangiare la pasta senza ingrassare allora? Imparando ad abbinare la pasta nel modo giusto. Ad esempio sughi elaborati e la quantità di olio influiscono sull’apporto calorico: al posto di condire la pasta con il burro, è meglio usare l’olio extravergine di oliva, fonte di acidi grassi essenziali che favoriscono il senso di sazietà. Inoltre, i grassi buoni di cui è composto riducono il carico glicemico del pasto. E preferite sughi leggeri vegetali perché le fibre presenti nelle verdure, preferibilmente di stagione, rallentano l’assorbimento dei carboidrati presenti all’interno della pasta. Le verdure insomma aiutano a modulare al meglio il glucosio presente nel sangue.