Carboidrati e glutine, facciamo chiarezza

Attenzione a distinguere moda e salute. La pasta gluten free è la soluzione per chi soffre celiachia ma una scelta non motivata dal punto di vista nutrizionale per tutti gli altri. E senza glutine non significa più light.

L’importanza dei carboidrati – Vale la pena ricordare che la pasta rappresenta una fonte privilegiata di carboidrati complessi (amido), principale fonte di energia per l’organismo, e  risponde in pieno alle direttive nutrizionali sulle quali esiste un accordo in tutto il mondo e che devono essere presenti in una razione alimentare equilibrata e salutare. Proprio quei carboidrati complessi, infatti, sono importanti per conseguire una favorevole distribuzione dell’energia sostenuta da linee guida nutrizionali internazionali: il 55-60% delle calorie totali giornaliere dovrebbero provenire da carboidrati, non più del 10% da zuccheri semplici, il 12-15% da proteine, e non più del 30% da grassi, un traguardo nutrizionale che è più facile da raggiungere se ci si rifà al modello mediterraneo.

E a proposito dei vantaggi del consumo di pasta sul benessere e la salute il prof. Pietro Antonio Migliaccio, nutrizionista e presidente della Società italiana delle scienze dell’alimentazione, sottolinea come la pasta, con i suoi carboidrati a lento assorbimento, sia in grado di prolungare il senso di sazietà e ridurre situazioni pre-diabetiche:

La pasta – commenta il prof. Migliaccio – con i suoi carboidrati complessi a lento assorbimento, evita all’organismo bruschi e repentini picchi glicemici e, rispetto ad altri alimenti ricchi di zuccheri, garantisce un quasi immediato e prolungato senso di sazietà grazie alla presenza dell’amido. Grazie al suo basso indice glicemico riduce la possibilità di situazioni prediabetiche. Inoltre, i carboidrati complessi sono indicati anche per chi soffre di pressione alta. L’amido, infatti, se abbinato ad alimenti di origine vegetale, apporta un basso introito di sodio“.

Gluten free una moda alimentare? – In controtendenza rispetto a quanto affermano autorevoli nutrizionisti, negli ultimi anni si sta assistendo alla moda dilagante e scientificamente infondata dei prodotti senza glutine anche nell’alimentazione di chi non è affetto da celiachia.

Per chi soffre di questa patologia l’astensione da prodotti che contengono glutine, come pasta, pane e cereali, è una vera e propria terapia medica e il solo trattamento capace di controllare i sintomi.

Per gli altri l’eliminazione di alimenti come pasta e pane non è consigliata, come precisa anche Luca Piretta, medico nutrizionista e gastroenterologo della  Società italiana delle scienze dell’alimentazione.

In Italia – commenta Piretta – solo l’1% della popolazione è affetta da celiachia, purtroppo però anche tra chi non soffre di questa patologia si sta diffondendo la moda di scegliere alimenti gluten free. Ma mentre il glutine deve essere eliminato assolutamente dalla dieta degli individui affetti dal morbo celiaco o da una condizione definita di ipersensibilità al glutine per gli altri non è consigliabile una dieta priva della sostanza. Si rischia di non raggiungere un adeguato apporto di carboidrati complessi, come previsto dal modello alimentare mediterraneo”.

E a proposito del falso mito senza glutine=light Piretta afferma –  “E’ poi da sfatare il mito secondo cui seguendo una dieta senza glutine si dimagrisce: studi recenti hanno osservato come gli individui affetti da celiachia tendono per lo più a seguire un’alimentazione eccessivamente ricca di grassi per compensare la riduzione quotidiana dei carboidrati, e questo determina un maggior apporto calorico