Il mondo ha sempre più voglia di pasta, e quella italiana resta la più desiderata. Nel 2024 i consumi globali hanno sfiorato i 14 milioni di tonnellate, a conferma di un amore universale per questo alimento simbolo della cultura mediterranea. Eppure, ovunque si mangi un piatto di pasta, il pensiero corre subito all’Italia.
Gli italiani si confermano i maggiori consumatori al mondo, con oltre 23 chili di pasta pro capite all’anno. Ma il vero primato del nostro Paese è quello produttivo: l’Italia è protagonista assoluta anche sul fronte dell’export, portando nel mondo la qualità e il valore della pasta made in Italy. Nel 2024, infatti, il 58% della produzione nazionale è stata destinata all’estero. Secondo l’analisi di Unione Italiana Food su dati Istat, parliamo di oltre 2,4 milioni di tonnellate esportate, con un incremento del 9,1% rispetto all’anno precedente, per un valore complessivo di 4.020 milioni di euro, in crescita del 4,8%. In termini concreti, sono circa 80 milioni le porzioni di pasta italiana consumate ogni giorno in quasi 200 Paesi del mondo.
La maggior parte delle esportazioni nel 2024 ha riguardato i Paesi dell’Unione Europea, che hanno assorbito il 62,9% delle forniture, pari a circa 1,5 milioni di tonnellate. Il restante 37,1%, equivalente a 898.815 tonnellate, ha raggiunto i mercati extra UE, tra cui le Americhe, l’Asia, l’Africa e l’Oceania. I mercati più importanti per quantità esportate sono stati Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Giappone, che si confermano destinazioni strategiche per la pasta italiana.
Oltre ai mercati storici, l’export ha registrato significativi tassi di crescita anche in diverse aree emergenti. In Paesi come Svezia, Canada, Polonia, Arabia Saudita, Brasile, Cina, Croazia, Romania, Albania, Portogallo, Malta e Libano si rilevano aumenti tra il 5% e il 20%. Crescite comprese tra il 20% e il 50% si sono registrate negli Stati Uniti, Corea del Sud, Ucraina, Colombia, Serbia, Turchia, Vietnam, Oman e Uruguay. In alcune nazioni come Messico, Argentina, Etiopia, Eritrea, Sri Lanka e Paraguay, l’aumento ha superato addirittura il 50%.
«Oggi quasi il 60% dei pacchi di pasta prodotti in Italia viene esportato», spiega Margherita Mastromauro, presidente dei Pastai Italiani di Unione Italiana Food. «Se la pasta italiana gode di un successo così ampio e di una percezione estremamente positiva a livello internazionale, il merito è del saper fare dei nostri pastai, che da generazioni coniugano tradizione, innovazione e qualità. La crescita della pasta italiana nei mercati internazionali dimostra la sua capacità di rispondere alle esigenze dei consumatori più attenti, e il nostro impegno è rivolto a consolidare questi risultati. Puntiamo sulla trasparenza della filiera e sul valore culturale che la pasta italiana porta con sé, rafforzando ogni giorno i legami commerciali con i nostri partner globali».