Eleganza in tavola: impiattare la pasta come gli chef in poche mosse

Gli chef lo sanno bene: presentare nel modo migliore un piatto non è una semplice questione estetica ma un elemento centrale del servizio che valorizza il gusto, amplifica le percezioni sensoriali, facendo del momento del pasto una vera e propria esperienza. Ma un piatto ben presentato, anche nel corso di una spaghettata fra amici o un pranzo in famiglia, significa soprattutto cura per gli ospiti che si sentiranno coccolati e al centro delle vostre attenzioni a tavola. Ma da dove cominciare? Dall’uso del coppa pasta al giusto accostamento dei colori e delle consistenze, ecco qualche consiglio per servire al meglio le ricette di pasta

La scelta del piatto –  Il galateo consiglia sempre il piatto piano, in vetro o ceramica, per il servizio della pasta, possibilmente in coordinato con lo stile della tavola; i piatti fondi sono invece riservati a zuppe e minestre. Se siete amanti del design e della creatività a tavola è probabile che optiate per un servizio più originale ma attenzione a non esagerare: meglio stare alla larga da mug e jar che seppur di tendenza non valorizzerebbero la vostra ricetta.

La composizione – Vale la pena ricordare che il gusto e l’estetica dei piatti risentono delle mode del momento, come del gusto personale ma resta sempre valido il criterio per il quale è di fondamentale importanza valorizzare al massimo il gusto della portata a partire dall’impatto visivo. Se si sceglie un piatto tondo si consiglia di partire dal centro senza eccedere nelle decorazioni che preferibilmente saranno disposte all’esterno.

Non esagerate con le quantità – Porzioni troppo abbonanti sono difficili da gestire nell’impiattamento oltre a essere nutrizionalmente non sostenibili (specie durante le feste quando le portate sono tante e gli appuntamenti food molto frequenti. Meglio non andare oltre gli 80 g come suggeriscono anche i nutrizionisti

L’asso nella manica – Il coppapasta, un piccolo cerchio metallico per salvarsi dall’impiattamento selvaggio. Principalmente utilizzato in cucina per dare forma a impasti di dolci e salati fatti in casa, può essere utile anche per circoscrivere una porzione di spaghetti o contenere nel piatto paccheri e rigatoni adagiati in verticale. Ovviamente una volta data la forma desiderata il coppapasta va fatto sparire…

No alla monocromia – Giocare con colori e consistenze è un passaggio obbligatorio per ottenere un buon risultato finale. Che siano linguine, spaghetti o pasta al forno la portata farà venire all’acquolina in bocca agli ospiti anche grazie al contrasto di colori vivaci e contrastanti. Un esempio? Nel servire della pasta al pesto si può aggiungere una nota rossa di pomodorini, se accompagniamo la pasta con un sugo cremoso è bene aggiungere un elemento che dia croccantezza al piatto.

La ricetta giusta – Va da sé che anche il più bel piatto è impresentabile se manca di gusto. Il consiglio? Inutile lanciarsi in acrobatiche preparazioni da chef stellato se non si è disinvolti ai fornelli: anche un ottimo piatto di spaghetti può diventare un’esperienza sensoriale unica, a patto che la pasta sia al dente e il condimento preparato ad arte (qui qualche consiglio)

 

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