Cottura della pasta: come mantenerla sempre al dente

Per noi italiani, si sa, la pasta è una cosa seria. Non a caso siamo leader mondiali di produzione (3,2 milioni di tonnellate) e di consumo (24 kg a testa). E sulla cottura della pasta, la preferiamo – a ben vedere – “al dente”: la pasta cotta “al dente” risulta facilmente digeribile ed è perfetta per tutti quelli che si sottopongono a impegni fisici e cognitivi di una certa intensità. Ma come fare a mantenere la pasta al dente anche il giorno dopo?

Cucinare la pasta al dente alla perfezione richiede precisione e controllo, così come sapere quando scommettere e quando trattenersi mentre ci si gode l’emozionante atmosfera di un casinò online. La chiave per assicurarsi che la pasta sia sempre al dente è osservare attentamente il tempo di cottura, utilizzare la giusta quantità di acqua e avere la pazienza di controllare spesso i noodles. Allo stesso modo, quando si gioca ai casinò online, è importante esercitare l’autocontrollo, stabilire limiti di spesa e prendere decisioni informate su quando giocare e quando fare una pausa. Postepay è un popolare sistema di carte prepagate in Italia che consente agli utenti di ricaricare facilmente i propri conti ed effettuare acquisti. Scegliendo che questi casinò accettano la postepay, i giocatori possono godere di transazioni senza soluzione di continuità sapendo che le loro informazioni finanziarie sono al sicuro. Così come un piatto di pasta perfettamente cotto al dente può impreziosire un pasto, la facilità di utilizzo di Postepay nei casinò assicura che i giocatori possano godersi l’emozione dei giochi senza alcuna preoccupazione, creando un’esperienza di gioco piacevole e senza stress.

Perché “al dente”? – E’ preferibile mangiare la pasta cotta “al dente” perché risulta più digeribile in quanto la rete di glutine trattiene al proprio interno i granuli di amido, rendendolo assimilabile in modo graduale, a beneficio dell’indice glicemico. Inoltre, la giusta cottura conserva le caratteristiche della pasta, evitando che si disperdano le sue proprietà nutritive. Al contrario, se la pasta cuoce troppo a lungo, vi è un progressivo rilascio nell’acqua dell’amido che rende l’acqua torbida. La pasta molto cotta (o scotta) risulta collosa e difficilmente digeribile perché deglutita senza un’adeguata masticazione.

Il “crash test” della pasta – Lo sapevate che i pastai italiani sottopongono i formati di pasta all’equivalente automobilistico di veri e propri “crash test”? Lo fanno per verificare aspetto, tenuta in cottura, resistenza alla masticazione, ma anche aspetto e “solidità” del formato. Su ogni formato uscito dalle macchine si fanno prove di (extra)cottura: quanto tempo passa tra la cottura al dente e quando la pasta si scuoce del tutto? Più a lungo la pasta resterà buona anche se dimenticata sui fornelli, tanto più è adatta ad essere messa in commercio.

Sempre al dente con la cottura “a campana” – Ma come mantenere la pasta sempre al dente, anche quando avanza e si vuole consumarla il giorno dopo? Una ricetta classica del giorno dopo, amica del frigorifero e dell’ambiente, perfetta per affrontare il caldo è la cottura “a campana”. A due terzi della cottura (se il tempo di cottura indicato sulla confezione è di 14 minuti, va fatta bollire per circa 10 minuti), la pasta va scolata e trasferita in una insalatiera e sigillata con pellicola trasparente. La pellicola si gonfierà “a campana” appunto, e la cottura si completerà a secco. In questo modo, la pasta resterà integra, buona e al dente anche per il giorno dopo. Provare per credere!